Il Castello di Barolo, la cui denominazione completa è in realtà “Castello Falletti di Barolo”, è una delle fortificazioni più famose delle Langhe. Situato al centro dell’omonimo borgo, oggi è noto per essere la sede del WiMu, un Museo dedicato al vino, e dell’Enoteca Regionale del Barolo.
Oltre a ciò presenta un enorme valore storico legato anche alla figura di Silvio Pellico, tra i più famosi letterati dell’800 e autore del libro di memorie “Le mie prigioni”.
Cosa vedere al Castello di Barolo?
Nonostante il Castello di Barolo si un edificio millenario, il suo ruolo all’interno del territorio delle Langhe è ancora assolutamente centrale.
Ecco cosa è possibile vedere all’interno del Castello di Barolo:
- WiMu – Museo del Vino
- Enoteca regionale del Barolo
- Piano nobile
WiMu – Museo del Vino
Inaugurato nel 2010, il WiMu è un museo interamente dedicato al vino che trova oggi la sua casa all’interno di alcuni saloni del Castello di Barolo. Durante il percorso si può approfondire la storia del vino Barolo, le sue caratteristiche e le modalità con le quali tuttora viene prodotto. Il tutto viene presentato attraverso dei metodi interattivi che prevedono anche l’uso di giochi di luci e ombre.
Enoteca regionale del Barolo
Scendendo nei piani inferiori del Castello di Barolo si ha accesso all’area delle antiche cantine. Qui oggi ha sede l’Enoteca Regionale del Barolo dove poter trovare oltre 200 diverse etichette di Barolo provenienti dalle aziende degli 11 paesi delle Langhe. Oltre a poter acquistare il vino, quest’area è spesso sede di eventi dal vivo presidiati da sommelier esperti.
Il Piano nobile
Il Piano nobile del Castello di Barolo racchiude tuttora l’anima storica dell’edificio. Occupa il primo piano della fortezza e conserva al suo interno gli arredi originali arrivati fino ai giorni nostri. Tra le diverse stanze che è possibile visitare figurano la sala degli stemmi con all’interno un’esposizione dedicata alla storia del castello, il salone delle quattro stagioni e la biblioteca che in passato venne a lungo frequentata da Silvio Pellico.
Visitare il Castello di Barolo
Il Castello di Barolo è accessibile in occasione delle visite al Museo del Vino e all’Enoteca Regionale del Barolo. Nel primo caso è necessario l’acquisto di un biglietto, mentre nel secondo le visite sono libere e gratuite, con l’unica eccezione delle attività di degustazione guidate.
Segnaliamo però di prestare attenzione ai periodi di chiusura, in quanto l’intero Castello viene chiuso al pubblico nei mesi più freddi dell’anno.
Orari
Gli orari di accesso al Castello di Barolo sono strettamente legati all’apertura del Museo del vino e dell’Enoteca Regionale del Barolo. Nel caso del Museo del Vino è sempre prevista una chiusura stagionale nei mesi di gennaio e febbraio, mentre l’Enoteca Regionale del Barolo rimane chiusa al pubblico a gennaio.
Nei periodi di apertura gli orari di accesso al Castello di Barolo tramite il Museo del Vino vanno dalle 10.30 alle 19.00, tutti i giorni della settimana.
Le aree delle cantine del Castello che ospitano l’Enoteca Regionale del Barolo sono invece accessibili dal giovedì al lunedì tra le 10.00 e le 18.30.
Biglietti
Per poter accedere al Castello di Barolo visitando il WiMu è necessario acquistare un biglietto. Esistono diverse tipologie di biglietti.
I prezzi dei biglietti per il WiMu, ospitato nel Castello di Barolo, sono:
- Intero: 9,00 €
- Ridotto 6-14 anni: € 1,00 per il primo 6-14enne accompagnato da almeno un adulto pagante intero, e € 3,00 dal secondo 6-14enne.
- Ridotto over 65: 7,00 €
- Gruppi: 9,00 € per le visite nei weekend, € 6,00 per quelle nei giorni infrasettimanali
- Scolaresche: 3,00 €
- Gratuito per bambini fino a 5 anni, disabili, Titolari Abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta e Titolari Torino+Piemonte Card
Per chi volesse visitare altri castelli piemontesi segnaliamo inoltre la possibilità di acquistare un biglietto cumulativo al costo di € 24,00 valido per 4 castelli, ossia il Castelli di Barolo, il Castello di Serralunga d’Alba, il Castello di Magliano Alfieri con il Museo dei soffitti in gesso e Teatro del paesaggio e il Castello comunale di Roddi.
L’ingresso alle cantine del Castello, oggi sede dell’Enoteca Regionale del Piemonte, è invece ad accesso libero e gratuito. Rimangono su prenotazione e a pagamento le degustazioni guidate.
La storia
Non si conosce la data certa di costruzione del Castello di Barolo, ma certo è che le sue fondamenta sono databili al X secolo, quando venne costruito come fortezza difensiva dai Marchesi del Monferrato. Per avere notizie più certe e approfondite bisogna aspettare il 1300 quando l’edificio passò sotto il controllo della famiglia Falletti.
A partire da quel momento i Falletti intervennero sulla struttura con diverse opere di rafforzamento, mentre nel ‘500 fu poi profondamente ristrutturato da Giacomo e Manfredo Falletti per rimediare ai danni subiti durante gli scontri bellici precedenti.
Con il termine dei vari conflitti locali e l’inizio dell’800 il Castello di Barolo venne poi riconvertito in una residenza di campagna. Si tratta di un destino che accomuna molte fortificazioni del tempo, ma che nel caso di Barolo corrispose a un nuovo periodo di splendore. Gli ultimi eredi della famiglia Falletti, ossia Carlo Falletti e Giulia Falletti, trasformarono la dimora in un piccolo salotto culturale dove venne anche ospitato il letterato Silvio Pellico, che prese in carico la gestione della biblioteca.
Con la morte di Giulia Falletti nel 1864 l’intero castello subì nuovamente una riconversione, questa volta in Opera Pia, seguendo quelle che furono le volontà di Giulia. L’obiettivo era quello di creare qui un collegio dove le famiglie meno abbienti potessero comunque garantire un’istruzione ai propri figli. La trasformazione in collegio comportò ovviamente delle modifiche dal punto di vista strutturale, che non alterarono però il fascino dell’edificio.
Dal 1958 le attività di insegnamento cessarono e il castello cadde in uno stato di semiabbandono. Il suo recupero si deve fortunatamente al Comune di Barolo che, dopo averlo acquistato nel 1970 con il supporto di cittadini, ex-allievi e aziende della zona, riuscì a risanarlo interamente.
Grazie a loro nel 1982 le cantine del Castello di Barolo sono state ufficialmente riaperte al pubblico con l’istituzione dell’Enoteca Regionale del Barolo, mentre dai primi anni 2000 è invece attivo il WiMu.
Curiosità
Il Castello di Barolo si lega profondamente alla nascita del vino Barolo soprattutto tramite la figura di Giulia Colbert Falletti di Barolo, marchesa di origine francese ma naturalizzata italiana in seguito al matrimonio con il marchese Tancredi Falletti di Barolo.
Vissuta a cavallo tra il 1700 e il 1800, la marchesa durante i suoi soggiorni a Barolo si dedicò molto a perfezionare l’arte della vinificazione, portando a Barolo le tecniche imparate in Francia. La fama dei vini prodotti seguendo i suoi consigli iniziò a diffondersi al punto tale che re Carlo Alberto di Savoia si “lamentò” di non averlo ancora potuto assaggiare.
Si dice che allora, proprio dalle cantine del Castello, Giulia Colbert Falletti spedì al Re ben 325 botti di vino Barolo, una per ogni giorno dell’anno esclusi i 40 giorni della Quaresima. Il sovrano rimase così colpito dalla qualità del vino da diventarne uno dei principali promotori, contribuendo così alla sua diffusione nelle corti europee.
Come arrivare
Il Castello di Barolo rimane situato all’interno del centro storico di Barolo, nel cuore delle Langhe. Arrivando nei pressi del paese rimane subito ben visibile per via della sua posizione elevata, essendo situato proprio nel punto più alto del borgo.
Essendo il centro non accessibile in auto si consiglia di parcheggiare il proprio mezzo in uno dei posteggi circostanti, situato subito al di fuori dell’area pedonabile.
In alternativa si può raggiungere la fortezza anche utilizzando le linee di autobus in partenza dalla città di Alba. La linea da utilizzare è la numero 2172 che ferma in via Boschetti ad appena 350 metri dal Castello.